Costituisce uno dei monumenti più suggestivi del paesaggio minerario. Incastonata sul declivio che si affaccia sul mare di Nebida, oggi è il maestoso fantasma di un’antica laveria.
Lo stabilimento veniva utilizzato per la cernita, separazione dei minerali dalle rocce comuni, attività demandata soprattutto alle donne.
La laveria sorgeva vicino ai forni di calcinazione, ai magazzini di stoccaggio e al molo da cui venivano imbarcati i materiali. Si trattava principalmente di piombo e zinco.
Nel 1919 Nebida ospitava tremila persone, un terzo dei quali impiegati nella miniera.
La miniera conobbe un lungo periodo florido nella prima metà del XX secolo, interrotto soltanto dalle due guerre mondiali chiudendo definitivamente negli anni Settanta.
Oggi lo scheletro dell’antica struttura campeggia sulla magnifica scogliera di Nebida di fronte ai 5 faraglioni e costituisce uno degli sfondi preferiti per le foto ricordo del territorio iglesiente.
Il sito non è al momento visitabile a causa di lavori di messa in sicurezza.
