L’edificio attuale è frutto di un totale rifacimento iniziato sul finire del Quattrocento e protrattosi fino agli ultimi anni del secolo XVI e rappresenta una delle architetture gotico-catalane più significative della Sardegna.
Nella semplice facciata si apre un portale archiacuto. In linea con esso un rosone racchiuso da cornici modanate e più in alto una mensola su cui poggia una graziosa scultura in marmo che rappresenta la Vergine incinta.
L’interno si presenta scandito in campate da archi trasversali poggianti su semi pilastri in conci di trachite sagomati. Nei capitelli del secondo e terzo pilastro sono scolpiti scudi con lo stemma della municipalità iglesiente in epoca aragonese e spagnola. Sul capitello del quarto pilastro appare sia a destra che a sinistra lo stemma dell’ordine francescano: due braccia incrociate. Lo scudo successivo, sul quinto capitello, reca l’iscrizione O.P.A. (opera) e la data 1558.
Il presbiterio a pianta quadrata è rialzato e coperto da una volta stellare. Sette cappelle si aprono su ogni lato. Dalla prima cappella a destra si può raggiungere una cantoria in muratura.
Degno di nota, fra gli elementi di arredo liturgico, il Retablo della Vergine attribuito al pittore stampacino Antioco Mainas, realizzato intorno alla metà del XVI secolo.