L’edificazione risalirebbe al X-XI secolo. Sul lato destro della facciata si apriva una finestra con cornice di mattoni oggi coperta.
L’originario assetto dell’edificio, realizzato con forme artistiche e religiose bizantine, prevedeva tre navate (suddivise tra loro da arcate) e altrettante absidi semicircolari.
Attualmente sono visibili l’aula centrale e la parte terminale della navata destra. L’aula centrale è suddivisa in quattro campate da archi trasversali a tutto sesto e realizzati in mattoni. Il soffitto originario, voltato a botte, è stato sostituito da una copertura di travi di legno.
Sopra la porta che conduce alla sagrestia un’iscrizione ricorda i lavori di restauro compiuti nell’edificio negli anni 1923 – 1929 per iniziativa del vescovo Saturnino Peri e del canonico Oliviero Angioni.
